Il “Chilometro Verde” mi strappa le lacrime nel film “Scusate se esisto”

 

Terzo film della stagione, terza lacrima, o forse qualcuna in più. Ma, dico io, è mai possibile?? Non so se è perché seguo i consigli giusti o se riverso nel cinema una marea di emozioni nascoste. Vado a vedere “Scusate se esisto” al Cinema Teatro Orfeo di Taranto, raccogliendo l’appello dell’ultimo giorno di programmazione. Ci vado alla cieca, a scatola chiusa, senza sapere nulla, e dico nulla, se non voci su “al cinema c’è Raoul Bova”. Ci vado e vengo illuminata: Non è un film con Raoul Bova. Sono matta direte? No…! Non è quello il motivo, la ragione, il senso, il perché del film! Certo, Raoul Bova è nel cast ma ritenerlo un film incentrato su di lui sarebbe un errore. Si tratta di una commedia appassionante, con tutti gli ingredienti, il sorriso e la malinconia, dove abilmente rimescolando atmosfere della commedia degli equivoci ed un pò di icone, come il Diavolo Veste Prada o L’Attimo Fuggente, si lanciano messaggi importanti sull’architettura sociale, sul vero progetto del Chilometro Verde, sul rispetto delle persone, facendo leva su tutti gli stereotipi della discriminazione ed emarginazione sociale. Paola Cortellesi, strepitosa, si ispira a Guendalina Salimei. Finito il film, esci con una bella commozione, ti viene voglia di approfondire, se sei fatta come me, e scoprire qualcosa sul vero progetto, apprendendo perfino dell’uso del Tax Credit Esterno nella produzione del film, strumento di agevolazione fiscale con il quale le imprese possono sponsorizzare un film e guadagnarci. Come qualcuno vorrebbe fare a Taranto. Non vi ho convinto? Andateci e poi potrete valutare e capire cosa vi ha lasciato questa storia, se superficialità o un grande groppo in gola sul significato dell’essere persone, umane, amiche, complici, sincere, rispettose nella vita di tutti i giorni.