L’ho appena letto: “Mesoamerica, sulle tracce del serpente piumato”, è on line il booktrailer

Ero proprio curiosa di leggere le avventure raccontate in questo libro di Gaetano Appeso, i suoi racconti di viaggio, tra giungle e siti archeologici in Mesoamerica. Ero curiosa soprattutto perché questi luoghi e le rovine di Maya ed Aztechi mi avevano sempre affascinata, quando ero piccola e vedevo i cartoni animati su Pepero e l’Eldorado e quando sono cresciuta con i primi documentari di archeologia ed i primi film di genere. Lo confesso, ho avuto un dubbio a lungo, sull’esistenza di Vittorio, il compagno di viaggio di Gaetano. Sarebbe stato divertente pensare ad un alter ego, asso nella manica in situazioni bizzarre :-), fino a quando la foto di Vik non si è materializzata accanto a Gae. La narrazione è simpatica, auto ironica, ed unisce aspirazione scientifica a leggerezza, sguardo approfondito a spensieratezza. Questi due esploratori, uno convinto, l’altro non si sa, ti strappano qualche risata e ti conquistano con domande esistenziali o fantascientifiche, davanti a scenari suggestivi, osservati con saggezze sarcastiche.

Lasciatemelo dire, siete due personaggi (ogni tanto, in gran segreto, vi chiedete mai chi ve l’ha fatto fare? Non lo dico a nessuno, giuro e sorrido ripensando all’elegante riflessione dell’ammiraglio, Francesco Ricci su “tali modalità sempre piuttosto avventurose, qualche volta non scevre di pericoli, in un paio di occasioni ai limiti dell’incoscienza”) e già vi vedrei protagonisti di storie a puntate sul confine dell’assurdo. Mi avete attratto e costretto a leggere tutto in poco più di 24 ore, con descrizioni di luoghi, a lungo immaginati, dove magari non andrò mai, chissà. I diritti di autore di Gaetano Appeso, tarantino, verranno interamente devoluti all’Aism, Associazione italiana sclerosi multipla. Allora, buona lettura, buon viaggio con la penna di questo tenente di vascello scrittore e tante di queste storie, in qualche altro angolo di mondo, alla ricerca di misteri o semplicemente di vita, in altre dimensioni, con inimmaginabili compagnie di viaggio e sorprese.

 

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In ricordo di Leo Pantaleo, letture di testi teatrali

Istanti di un ricordo di Leo Pantaleo, il 12 maggio 2017, dopo la celebrazione del trigesimo, un mese dopo la sua morte. La sua compagnia teatrale, sempre al suo fianco negli anni tarantini del teatrino di via Matteotti, ha voluto leggere alcuni suoi testi di atti unici, libri, opere, commedie ed ha proiettato un breve filmato sul mondo di Leo Pantaleo, le sue parole, i suoi costumi, le sue storie, nel salone parrocchiale di San Pasquale. Ho seguito tantissimi lavori dopo il primo incontro, alla fine degli anni ’90, quando ho iniziato a lavorare e l’ho ricordato nei giorni scorsi sul blog di Radio Cittadella. Il mio più grande rammarico è non aver mai assistito a “Vento di Tramontana”, di persona, ed è stato emozionante rivedere Leo in scena in quel lavoro strabiliante, direi quasi il suo manifesto più vero e malinconico. Definiva sempre il teatro “un luogo falso dove si dice sempre la verità” e lui era sempre vero in ogni narrazione. Nella carrellata di voci in suo ricordo, Franco Nacca ha dedicato il suo omaggio a questo testo malinconico. Questa è una traccia di questa serata, la prima di tanti ed inimmaginabili momenti di ricordo di chi lo ha conosciuto, amato, rispettato e ringraziato, quando era in vita e regalava le emozioni sane ed i sorrisi di chi aveva voglia di vivere senza malinconia e provava a confrontarsi con questa ardua impresa ogni giorno, nel suo cammino artistico ed umano di un grande uomo, artista, amico. Lasciandoci, si è portato via tante sensazioni, custodite nel cuore, e lì rimarranno e rinasceranno, continuamente, in cerca di gallerie espositive, musei, palchi, luoghi di narrazione e commozione.

“Futuro Presente”: Parole e musica di Francesco Sportelli ai 150 anni di Azione Cattolica

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fonte: https://www.facebook.com/francescosportelli

Coerenza, costanza, testardaggine, hanno portato Francesco Sportelli, cantautore, di Taranto, fino a Piazza San Pietro, il 30 aprile scorso, a scrivere, comporre e cantare l’inno di Azione Cattolica, nella grande festa dei 150 anni, intitolata Futuro Presente. Non ha mai smesso di credere in questi messaggi ed ha sempre partecipato a raduni cattolici mondiali in veste di artista “hope“. E vi faccio una confidenza, mi commuove la sua capacità di racchiudere la fede in parole e musica. Io non so così brava.

Questo testo ruota intorno alle “Mani tese” e traduce in una canzone le esperienze di tanti di noi, in mezzo a persone di tutto il mondo, in cerca di amicizia, serenità, pace. Laicamente o umanamente, l’importante è scegliere la parte giusta.

 

“….Noi cuori d’ogni tempo Noi abitiamo il mondo Noi, noi Futuro Presente siamo fiume e sorgente….”

 

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fonte: https://www.facebook.com/francescosportelli