2013 in review: un post sulla città vecchia di #Taranto il più visualizzato. Buon segno?

 

Nel report del 2012, il più visualizzato fu un post su una protesta contro il decreto Salva Ilva e su chi avvertì di essere disposto ad incatenarsi alla fabbrica fuori legge, con 1500 visualizzazioni ed oltre. Stavolta, sono 770, almeno nel caso del più cliccato, a favore di un post sul borgo antico, un post sulla speranza e sulla creatività. Buon segno di voglia timida di rinascere? Me lo auguro…Tuttavia, ho scelto, come immagine in primo piano di questo post, uno scatto del concerto di Natale, nella Cattedrale di San Cataldo, perché in quel momento di fine dicembre io mi sono davvero commossa come non mi succedeva da tanto….:-) e mi trovavo sempre in quel posto in chiaroscuro ricco di sfumature, la città vecchia di Taranto bisognosa di tante attenzioni ed impegno. 

The WordPress.com stats helper monkeys prepared a 2013 annual report for this blog.

Here’s an excerpt:

The concert hall at the Sydney Opera House holds 2,700 people. This blog was viewed about 8,700 times in 2013. If it were a concert at Sydney Opera House, it would take about 3 sold-out performances for that many people to see it.

Click here to see the complete report.

Il Natale a Taranto, tra tradizioni, pastorali, decorazioni di casa

Lo spartiacque arriva prima o poi. In un momento preciso della vita, cominci a chiederti perché non senti più il Natale come quando eri bambino. Fino ad un certo punto, si vuole credere a Babbo Natale, poi si scoprono i genitori a lasciare i regali vicino al letto o sotto l’albero e poi, via via, negli anni, quando diventi grande, e pezzi di famiglia ti lasciano, inizia l’età adulta e ti fai tante domande con tanti perché irrisolti. Le feste sono, così, un periodo di meditazione, riflessioni malinconiche, ricordi. E cerchi disperatamente un segno, un incantesimo natalizio. Questi riti sono “altro” rispetto al calendario liturgico. Sono tradizione. E se volessimo mettere sotto la lente di ingrandimento il rito di “Babbo Natale”, scopriremmo come la sua genesi sia alla fine paradossalmente radicata nella religione cristiana ed in San Nicola, diventato Santa Claus tra gli europei emigrati in America.

IMG_3551Le carols natalizie, i canti gospel, le pastorali, gli spirituals, mi hanno sempre addolcito, ed ogni tanto succede ancora. Come quando capti il suono di una pastorale in strada, da Santa Cecilia, 22 novembre, inizio delle festività natalizie a Taranto, o ascolti un disco, un coro in una chiesa.

Coro di Voci Bianche al Concerto dell'Orchestra e Coro del Paisiello di Taranto

Coro di Voci Bianche al Concerto dell’Orchestra e Coro del Paisiello di Taranto, nella Cattedrale di San Cataldo a Taranto, il 22 Dicembre 2013

Nella Cattedrale di San Cataldo, il 22 Dicembre 2013, il coro di voci bianche, con gli arrangiamenti di Massimiliano Conte, e l’accompagnamento dell’Orchestra e Coro Polifonico del Paisiello, mi hanno lasciato una scia romantica, un nodo in gola. Chissà perché, però succede, grazie a quel potere “musicoterapeutico” dell’ascolto quando sei in cerca di un segno.

Encomiabile il giro dell’apecar dei Cittadini Lavoratori Liberi e Pensanti, in queste ore nei quartieri più poveri di Taranto a consegnare giocattoli e doni ai bimbi delle famiglie più povere.

Intenerisce…

E torni a meditare su cosa voglia dire un regalo di Natale: nulla se non è condivisione di emozioni, sentimenti.

Pettole

Pettole. Si friggono all’alba del 22 Novembre ed in tutte le vigilie e feste natalizie.

E baratteresti mille regali con mille momenti, sensazioni, situazioni, vita. Il regalo è la vita, è sorridere, è far sorridere un bambino. Ieri quel bambino eri tu. Ieri, ridevi, oggi cerchi di regalare un sorriso. Il segreto è tutto li. Nel raccogliere il testimone di una tradizione, e nel raccontarla. Nell’ascoltare una favola e nel narrarla. Nell’aiutare a creare un presepe o un albero di Natale…

IMG_3491IMG_3455nel farsi aiutare a farlo, sfogliando, di tanto in tanto, “Caro Gesù Bambino, quel Natale fatto in casa, il Natale dei tarantini”, di Nicola Caputo. A Natale, ad un certo punto, cambia la prospettiva….

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Serve acquistare il Servizio Picc insieme all’Ant. In memoria di Francesco Pignatelli. Ce la possiamo fare

Servizio Picc Ant Amici di Francesco Pignatelli

Pubblicato il 30/11/13 su Nuovo Quotidiano di Puglia, edizione di Taranto

 

Siamo a metà strada. Possiamo farcela. Se tutti fanno una piccola donazione, quanto possono donare, ce la possiamo fare. E l’Ant di Taranto potrà essere aiutata ad attivare il “Servizio Picc”. Si, voglio farlo io stessa, in memoria di Francesco Pignatelli. Era un mio vecchio compagno di scuola, non di classe, degli anni della spensieratezza, delle vacanze studio estive in Scozia ed Inghilterra, degli aneddoti, delle risate, di quei ricordi dei momenti belli. Sfoglio le foto e mi viene malinconia. Tanti di noi possiedono ricordi di momenti felici di anni irripetibili. E lui ha fatto parte di miei ricordi del periodo del Liceo Classico Archita. Quando bastava una gita, un viaggio a creare un gruppo, nuove storie di amicizia, nuovi episodi. Nel riprendere quel vecchio album del ’90, ho ritrovato delle foto con Francesco ed una di Francesco, solo, vicino al mio zaino della Study Tours, in aeroporto forse, prima del nostro primo volo e del nostro primo viaggio all’estero. Avevo l’istinto di postarle….Eppure, ci ho ripensato. Erano in pellicola. E sono rimaste in quel vecchio album. Oggi sarebbe così facile scambiare le foto. Tuttavia quelle foto rimasero li. E, forse, Francesco non l’aveva mai vista la foto in aeroporto, quella sul cannone del museo, dove si era arrampicato senza permesso, e tante altre. Costava farsi duplicare i negativi. E non sempre si faceva. Andava così, non c’era un motivo. Adesso, sarebbe tutto più semplice. Quelle foto rimarranno lì, nei miei e nostri ricordi.

Gli amici di Francesco Pignatelli lo ricordano con una marcia

Gli amici di Francesco Pignatelli lo ricordano con una marcia

 

Va così … alcuni fanno il cammino della vita insieme a noi, altri si ritrovano in una rimpatriata e nel ricordo, a volte un ricordo malinconico…

Tra chi è rimasto al suo fianco, c’è chi ha attivato la sottoscrizione in Ant.  Speriamo di poter raccontare di avercela fatta, molto presto.

Io corro con Francesco

Io corro con Francesco

 

Si ringraziano: Giordano Giummo, Laura Cimaglia e tutti “Gli Amici di Francesco Pignatelli” per aver messo a disposizione le fotografie.

 http://www.ant.it/pubb/PICC.php

 

 

Francesco Pignatelli

Francesco Pignatelli

 

 

 

 

 

 

“Il Dono”, fiaba musicale di Mimmo Fornaro è gioire del cuor contento

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Quadri scenici, testo, musiche e “cantacunti” di Mimmo Fornaro. Un po’ voce narrante in scena, un po’ protagonista di un atto unico frutto del suo estro e della sua inguaribile voglia di sognare e far emozionare chi lo circonda. “Il Dono”, in scena il 7 (quando l’ho visto io) e l’8 dicembre 2013 al piccolo Teatro Turoldo di Taranto, emana il bagaglio culturale di questo attore tarantino: una vita nelle filodrammatiche tarantine, ora con un suo laboratorio stabile, dopo alcuni cammei nelle fiction e nel cinema italiano. Il tempo libero di Mimmo, tra lavoro e famiglia, è scrivere storie, e trovare il modo di rappresentarle, condividerle con un pubblico fidelizzato. In questa fiaba musicale, in alcuni momenti, è come la voce di un menestrello cantastorie sulla ribalta, in altri è il protagonista della storia, in un villaggio dell’entroterra tarantino, dove nei campi la vita scorreva nella fatica.

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Tutte le suggestioni di questa cultura popolare sono raccontate con liriche, musica e tanta intensità. Su la maschera ed è metafora di quel velo di indifferenza rispetto agli slanci motivi del cuore. Giù la maschera ed i sentimenti più positivi possono rivelarsi. Cosa sarà mai quel dono? Forse un sogno…un angelo custode…una visione schizofrenica….La morale della storia è semplice: se il cuore è contento, il buon senso non ha nessuna importanza. “Il Dono” è la scoperta della felicità in tutte le sue forme, perfino l’illusione di una figlia al suo fianco e del calore dell’amore filiale capace di infondere positività ed ottimismo. C’era secondo me la vita di Mimmo in questo racconto, le sue radici, la sua famiglia e le sue figlie.

Un lavoro a metà tra il cantacunto dei cantastorie o menestrelli e la tradizione della commedia musicale all’italiana, con atmosfere molto vicine a quelle opere pop degli ultimi tempi.

Una scia positiva. Il dono è questo. Uscire dal teatro ed essere contenti di potersi emozionare di fronte a messaggi di speranza. Questo tipo di spettacoli ti fa capire quanto valore c’è negli artisti di Taranto, ancora in scena nonostante le enormi difficoltà ed i pochissimi mezzi a disposizione.

 

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La sinossi di “Il Dono”:

 

“E’ davvero coraggioso colui che decide di custodire i propri sogni…” afferma il narratore con un pizzico di ironia…” e Vincenzo, il protagonista di questa fiaba senza tempo non se la sente di barattare i suoi con il più comodo e rassicurante “buonsenso”. Quello stesso “buonsenso” che la praticità della vita ci impone quotidianamente fino a farci dimenticare quella viuzza segreta che porta in mondi fantastici che ognuno di noi, chi più chi meno, ha visitato nei giorni difficili o nei momenti in cui ancora era possibile sorridere senza apparente motivo. Una storia accessibile a tutti: che siano piccoli o adulti; per chi conserva la sensibilità dei bambini e per chi l’ha momentaneamente smarrita. Una storia narrata e cantata con la semplicità di una fiaba con nessuna pretesa, se non quella di passare il gusto di narrare a chiunque ne abbia voglia.

L’autore

 

Il Cast:

 

Mimmo Fornaro; Paola Gasparini;
Shambuh; Anna Andrisani;
Mario Donatiello; Rosanna Papalia;
Stefano Savino; Matilde Musio;
Luca Porzio; Manuela Caputo


Consulenza Musicale:

 

Lorenzo Semeraro
Mario Donatiello
Fernando Fornaro